Pancetta Piacentina (DOP - 02/07/1996)
Storia e territorio
Gli antichissimi abitanti della pianura padana piacentina conoscevano il maiale già nell'Età del Bronzo, ossia mille anni prima dell'Era cristiana. Tracce dell'esistenza del suino si possono trovare anche nel Neolitico, periodo in cui l'economia era legata alla pastorizia ed all'allevamento, anche del maiale. Anche i Romani, come riportato da Catone, facevano grande consumo di carni suine e, secondo Plinio, a Roma pervenivano più di 20.000 maiali all'anno. Nel Medioevo la preparazione delle carni conobbe uno sviluppo considerevole nel piacentino, dove tale produzione rimase per secoli limitata all'ambito familiare.
Area di produzione
La zona di elaborazione della Pancetta Piacentina comprende l'intero territorio della provincia di Piacenza.
La produzione
La pancetta si ottiene isolando il cosiddetto "panettone" e, dopo la sezionatura, tale pezzo viene squadrato e rifilato. Il processo di elaborazione inizia con la salagione a secco che consiste nel mettere a contatto con le carni una miscela composta da sale, nitrato di sodio, pepe nero, chiodi di garofano, zuccheri e ascorbato. Le pancette salate sono lasciate riposare per 15 giorni circa. Dopo tale periodo si procede alla raschiatura, al fine di togliere eventuali residui della lavorazione e l'eccesso di sali e spezie. Le pancette vengono poi arrotolate mediante la tradizionale legatura e con una eventuale aggiunta di carne magra. Infine, nelle parti non coperte dalla cotenna sono applicati lembi di vescica di suino e carta vegetale sulla parte longitudinale, allo scopo di ottenere una protezione naturale durante la stagionatura. Si procede poi all'asciugamento e alla successiva stagionatura, la quale deve protrarsi per un periodo non inferiore a 2 mesi.
Aspetto e gusto
Il prodotto finito si presenta di forma cilindrica e di peso variabile. Al taglio la fetta è caratterizzata dal tipico alternarsi di strati circolari di rosso vivo e bianco rosato. Il profumo è delicato ma non privo di gradevoli note speziate. Al palato la fetta si presenta morbida con tendenza a sciogliersi grazie alla presenza delle parti grasse, che determinano anche il sapore delicato e spiccatamente dolce ma, al tempo stesso, sapido.
Curiosità
La pancetta è un salume diffuso in tutta Italia e solitamente si presenta in due forme: la pancetta tesa e quella arrotolata. La pancetta tesa è squadrata (con o senza cotenna), con un colore che va dal bianco rosato al rosso scuro (se più magra). Originaria dell'Italia centrale, essa viene salata e stagionata per venti giorni. La pancetta arrotolata (una spessa striscia di grasso esterno), la magretta (carni magre) e la coppetta (impreziosita con un ripieno di coppa) sono invece varietà arrotolate e legate con lo spago. Tra i vari tipi di pancetta va ricordata anche quella affumicata, il "bacon" nella versione dei paesi anglosassoni, dal gusto dolce aromatico, ottenuta esponendo il salume a circa due giorni del fumo di legna di faggio, quercia o ginepro.
La degustazione
La Pancetta si consuma sia cruda, da sola o accompagnata da verdure e formaggi, sia cotta, per insaporire altri piatti. In genere è utilizzata, opportunamente ridotta a battuto, nei soffritti; in tal caso la si fa rosolare in poco olio, sola o con verdure aromatiche come cipolla e scalogno, divenendo così la base saporita per la preparazione di sughi, arrosti e minestre.
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